lunedì 25 gennaio 2010

“Mantegna, Giotto, Fontana e la maggioranza”

Pubblico la lettera che i Giovani Democratici della Provincia di Asti hanno inviato ai giornali in merito all'accorpamento dei licei astigiani:


Abbiamo assistito al lunghi dibattiti della Commissione Cultura e del Consiglio provinciale sugli effetti della infausta riforma Gelmini, che comporterà una nuova suddivisione delle scuole superiori astigiane (smembramento dell’ istituto Alfieri, ormai unificato da una decina d’anni e conseguente accorpamento del liceo classico con il liceo artistico e dell’ istituto professionale Quintino Sella con l’istituto agrario).
Per fortuna, a sollevarci dal “torpore burocratico” della discussione ci ha pensato la consigliera PDL Francesca Ragusa, ex studentessa del liceo classico, che ha dichiarato: “Gli studenti del classico e quelli del professionale sono troppo diversi per poter comunicare. Non hanno un terreno culturale comune. Con la nostra proposta di unire classico e liceo artistico, almeno, saprebbero finalmente di cosa parlare e discuterebbero di arte”
Non essendo comparsa la scritta “Scherzi a parte”, ci tocca prendere sul serio l’affermazione della consigliera Ragusa e lavorare di immaginazione.
Immaginiamo allora i ragazzi del classico che nell'intervallo escono da scuola con passo solerte, percorrono affannosamente il centro storico, arrivano davanti all'Istituto d'arte, cercano un collega “artista”, scambiano qualche veloce battuta sulla ricerca della prospettiva nel Mantegna, la pennellata dolce di Giotto contrapposta a quella più marcata dei macchiaioli, ancora qualche secondo giusto per concludere sul ruolo dei pittori futuristi nella storia italica, mentre ,in chiusura, si accende una violenta diatriba sui rapporti tra i tagli della tela di Fontana e il postmoderno e la sua fine delle ideologie. Poi si torna indietro, si rientra in classe...campanella, intervallo finito, neanche il tempo di un caffè! A domani!
Smettiamo di immaginare e ci accorgiamo che in tempi di crisi bisogna risparmiare. E la provincia che fa? Sperpera soldi pubblici per richiudere i corridoi che finora univano gli istituti gemelli e per realizzare le scale e le uscite di sicurezza per il Liceo che utilizzava quelle del professionale, essendone sprovvisto. E non sarà comodo, per i dirigenti scolastici, né privo di costi, attraversare mezza città per raggiungere entrambe le scuole sotto la propria responsabilità.
Immaginazione o no, la domande sorgono spontanee: quando, la maggioranza inizierà a governare con il “buon senso” (in questo caso, l’accorpamento degli unici due istituti attualmente “solitari” sotto i 500 studenti, l’agraria e l’artistico)? Quando la si smetterà di pensare a studenti di serie A e di serie B, lavorando per eliminare le differenze? Quando si inizierà a considerare gli studenti “cittadini liberi ed eguali” e non soldatini di Risiko da spostare a piacimento? Quando si smetterà di ragionare con i pregiudizi e i luoghi comuni?
In attesa di risposte, proponiamo di sostituire il gettone di presenza dei consiglieri di maggioranza con lezioni di pittura, almeno anche loro sapranno di che discutere!

Giovani democratici astigiani

Asti, 25 gennaio 2010

martedì 12 gennaio 2010

Mi presento

Buongiorno a tutti,
Mi chiamo Enrico Mattiuzzo sono al terzo anno di scienze politiche e gestione dei beni territoriali ad Alessandria.
Sono un assiduo ascoltatore di musica e adoro generi come il rock anni 70, il blues e il progressive rock e suono il basso nei cosarara.
Ultimamente sono molto attivo in politica con il Partito Democratico, sono membro dell'assemblea provinciale e coordino il circolo dei giovani democratici del Sud astigiano.